Svět bez válek a násilí

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Cos'è la nonviolenza attiva?

2 ottobre giornata della nonviolenza

La “nonviolenza” suole comprendere tanto il determinato sistema di concetti morali che negano la violenza, quanto il movimento di massa capeggiato dal Mahatma Gandhi sviluppatosi in India nella prima metà del XX secolo, così come la lotta per i diritti civili dei neri negli USA sotto la guida di M. L. King e l'attività svolta da Kwame Nkrumah in Ghana. Si possono citare anche gli interventi civili di A. Solgenitsin, A. Sacharov, S. Kovalev e altri famosi dissidenti contro il totalitarismo sovietico.

L'idea della nonviolenza è esposta nella Bibbia e negli scritti di altre religioni, nel comandamento “non uccidere”. Questa idea è stata sviluppata da molti pensatori e filosofi; gli scrittori russi Lev Tolstoj e Fiodor Dostoevski l'hanno formulata con grande profondità. La formula di Tolstoj che afferma la supremazia dell'amore e il “non ricorso alla violenza di fronte alla malvagità”, in altre parole l'impossibilità di lottare contro una malvagità con un'altra malvagità, ha acquisito risonanza mondiale dando luogo a una singolare setta di “tolstojani”.

Il movimento della nonviolenza sviluppato da Gandhi pose il terreno a che la Gran Bretagna rinunciasse alla propria supremazia in India, anche se lo stesso Gandhi fu assassinato da un sicario.
Anche la lotta di M.L.King si concluse senza trionfo. Fu assassinato a Memphis, nel balcone del suo hotel quando appoggiava una protesta denunciando gli stipendi bassi dei neri che raccoglievano spazzatura.
Malgrado tutto, il concetto di nonviolenza , come pure forme nonviolente di protesta, continuano a sopravvivere e a svilupparsi nel mondo. Gli interventi quotidiani e di massa degli strati più bassi di lavoratori, incontri e manifestazioni di protesta, scioperi, movimenti femminili e studenteschi, manifestazioni contadine, la pubblicazione di manifesti, volantini e periodici, interventi alla radio e alla televisione, tutto ciò fa parte delle forme dell'etica e della pratica della nonviolenza .

Il Nuovo Umanesimo, sviluppato da Silo dalla prima decade degli anni 60', si sforza di ridurre la violenza ai minimi termini, nella prospettiva di superarla completamente e di avviare tutti i metodi e le forme per risolvere contrapposizioni e conflitti lungo i binari della nonviolenza creativa.

Spesso si identificano nonviolenza e pacifismo, ma in realtà quest'ultimo non è un metodo d'azione né uno stile di vita, ma una denuncia costante contro la corsa agli armamenti.
Da quanto sopra si deduce che la nonviolenza e la nonviolenza attiva (1) consistono in un compromesso personale, uno stile di vita e una metodologia per il cambio sociale.

Sono due pilastri della metodologia della nonviolenza attiva: disobbedienza civile e non partecipazione.

La Disobbedienza civile ha la seguente giustificazione ideologica e filosofica: se lo Stato impone leggi violente perché ingiuste, discriminatorie, ecc. e l'applicazione di tali leggi colpisce negativamente le persone in quanto le rende agenti di ingiustizia e di discriminazione o soggette ad esse, allora le persone hanno il diritto e l'obbligo morale di non eseguire quelle leggi. Nell'attuare la disobbedienza civile e la non cooperazione, le persone infrangono intenzionalmente la legge ingiusta e accettano le penalizzazioni, per esempio l'incarceramento, come conseguenza degna delle loro azioni .

La Non partecipazione o il vuoto alla violenza implica di evitare di intervenire in situazioni violente - ciò che normalmente ha un effetto economico negativo per il trasmettitore della violenza – e di esporre pubblicamente la posizione morale di entrambe le parti .

Nei casi di Gandhi e M.L. King, l'interesse era posto nel cambiare le leggi ingiuste e le realtà sociali e solo quando il progresso cercato non si poté ottenere tramite le negoziazioni e la persuasione, si fece ricorso all'azione diretta in campagne pianificate. (Esempio di Gandhi e la Legge della Sal e la Marcia della Sal. Martin Luther King e le leggi statali di segregazione razziale –boicottaggio agli autobus, sit-in, marce, ecc.).
Possiamo vedere che questi e tanti altri precursori della nonviolenza attiva erano anche persone con un forte e vitale sentimento spirituale e religioso. Questo dimostra che ci sono stati nuovi sentimenti di religiosità ad accompagnare i momenti storici di grande cambiamento. Sono momenti di speranza nei quali si attiva una grande Forza Morale e allora il paesaggio umano cambia

(1) NONVIOLENZA ATTIVA: Strategia di lotta del Nuovo Umanesimo consistente nella denuncia sistematica di tutte le forme di violenza esercitate dal sistema. Inoltre, tattica di lotta applicata a situazioni definite in cui si verifica qualunque tipo di discriminazione


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