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Sciopero della fame e festival contro la base USA a Vicenza

7.9.2009 - Pressenza.org
Dopo 13 giorni di digiuno a sola acqua don Albino Bizzotto su consiglio dei medici il primo settembre scorso ha deciso di sospenderlo. Il leader dei “Beati Costruttori di Pace” intendeva richiamare l’attenzione sul tema della base militare “Dal Molin” che si continua a costruire nonostante l contrarietà della popolazione. Intanto parte il III Festival NoDalMolin.

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Pressenza, Vicenza, 03/09/09

"Pur non essendo precipitati a livelli di pericolo eccessivo i valori ematici, l'affaticamento neurologico è tale che l'unica modalità per prolungare ancora il digiuno sarebbe il riposo assoluto" - riporta una nota pubblicata sul sito dell'associazione 'Beati i costruttori di pace' di cui don Albino è animatore.

"Avevo sempre detto - spiega don Albino - meglio un giorno di digiuno in meno che rinunciare a salutare in modo cordiale tutti coloro che vengono a conoscermi. Se accettassi l'ordine dei medici di mettermi a letto, diventerei il testimonial di me stesso, ma non ho nessuna sfida da vincere". "Il medico che mi ha visitato ieri - ha spiegato don Albino ai giornalisti - mi ha trovato bene dopo 13 giorni di digiuno, in cui ho bevuto solo acqua.

Ora iniziano a manifestarsi alcuni problemi, come carenza di sale, mentre in alcuni frangenti faccio fatica a collegare il pensiero con la parola. Quindi l’interruzione rappresenta un motivo precauzionale".

Don Bizzotto, 70 anni, ha concluso il digiuno alle 6 di mattina del primo settembre. "Sono convinto di avere dato un segnale - ha commentato - ringrazio tutti coloro che sono venuti a trovarmi, soprattutto quelli che anche per un tempo limitato sono rimasti tutto il giorno con me, digiunando a loro volta" Il bilancio della forma di protesta di don Albino per richiamare l'attenzione sulle attività in corso alla base Usa al Dal Molin di Vicenza è comunque altamente positivo. I cittadini e le cittadine di Vicenza hanno capito il gesto di don Albino e la parola più usata in questi quattordici giorni è stata 'Grazie!'.

Lo dimnostra anche il fatto che alla conferenza stampa di conclusione del digiuno erano presenti il Sindaco di Torreglia che era venuto a salutare don Albino e l'Assessore Giuliari e tante altre persone. Giuliari ha ringraziato e sottolineato "l'importanza di questa azione fondata sulla nonviolenza, una forza che ha bisogno della verità e della conversione, come dice Lanza Del Vasto" e ha confermato l'impegno dell'Amministrazione comunale su questa strada.

Non si ferma però la protesta contro i lavori alla base militare Usa al Dal Molin di Vicenza: alcuni vicentini, tra cui Giancarlo Albera e don Antonio Uderzo, stanno continuando l'azione di "digiuno a staffetta" presso la roulotte parcheggiata non lontano dal cantiere del Dal Molin.

E sopratutto ieri ha preso il via ieri e proseguirà fino al 13 settembre il III Festival NoDalMolin che quest'anno si propone di rielaborare collettivamente le forme e le pratiche di opposizione al cantiere militare, imposto nonostante l’evidente contrarietà della comunità locale. Il programma non è ancora completo, ma è già ricco di appuntamenti e spettacoli e, soprattutto, di momenti di discussione e confrontro: quest’anno, infatti, ogni giorno ci sarà un dibattito.

I dibattiti iniziano oggi 3 settembre approfondenso le vicende di Diego Garcia e Vieques, due realtà duramente colpite dalla militarizzazione statunitense. Sabato si parlerà di Africom che fa base nella città berica; il confronto proseguirà lunedì 7 settembre, quando i vicentini potranno approfondire la politica estera statunitense dopo l’elezione di Obama. Ma ci sarà spazio per discutere anche di diritti civili, pacchetto sicurezza e crisi, rovesciando la prospettiva secondo cui, in un periodo di difficoltà economica, qualunque cantiere rappresenta un fattore positivo.

A chiudere il cerchio vi sarà il dibattito intitolato “Vicenza 2020: domande e risposte sulla città che vogliamo”, che si terrà sabato 12 settembre: i NoDalMolin al termine di questi 12 giorni di discussione e approfondimento intendono individuare le risposte collettive per proseguire nella mobilitazione contro il cantiere statunitense.

Fonti:
Beati i Costruttori di Pace: http://www.beati.org/
Unimondo: http://www.unimondo.org
No Dal Molin: http://www.nodalmolin.it

Pressenza.org

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