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Mayors for Peace: a Nagasaki l'assemblea plenaria

10.8.2009 - Peacelink.it
Fin dagli anni Cinquanta l’allora Sindaco di Firenze Giorgio La Pira propose ai referenti dei Comuni di tutto il mondo una visione politica di pace, posando, in particolare, la propria riflessione sulla figura e sul ruolo del sindaco, “uomo-ponte” tra i poteri delle istituzioni locali e i bisogni dei cittadini.

L'idea di Sindaco come “ponte” tra cittadino e istituzioni è diventato poi concetto chiave di “Mayors for Peace”, campagna per il disarmo che fu creata nel 1982 dai sindaci di Hiroshima e Nagasaki, con lo scopo di promuovere azioni concrete di riduzione degli armamenti nucleari in tutto il mondo, fino ad arrivare alla realizzazione di un disarmo totale entro il 2020.

Giorgio La Pira è oggi ricordato da Susanna Agostini, delegata a rappresentare il comune di Firenze all'assemblea plenaria dei “Mayors for Peace” che si tiene a Nagasaki in questi giorni. La Pira come “profeta” già nell'aprile dello scorso anno è stato citato a Ginevra dal sindaco di Hiroshima e presidente dell'organizzazione, Akiba Tadatoshi, al secondo incontro del Comitato Preparatorio per la conferenza di Riesame del Trattato di non Proliferazione. Già 54 anni prima, in questa stessa città, La Pira affermò che ”Le città sono unità viventi, e svolgono un ruolo essenziale nella società contemporanea. Gli Stati non hanno il diritto di poterle distruggere. Il diritto delle città all’esistenza, nel loro valore politico, storico, religioso, che deve essere riconosciuto dagli Stati.” Un'idea utopica – specie in quegli anni di “guerra fredda” nel confronto diretto tra USA e URSS, e di accresciuto rischio di olocausto globale – ma che ha avuto e ha tuttora un seguito. E del resto la stessa Storia macina gli eventi secondo strade a noi spesso sconosciute. Il crollo improvviso dell'impero sovietico e la conseguente riorganizzazione degli equilibri di forza mondiali, e adesso lo stesso cambio di potere negli Stati Uniti, di fatto unica potenza imperiale rimasta e con quella sorta di “peccato originale” per esser stato l'unico Stato ad avere impiegato la Bomba in un conflitto bellico, sono manifestazioni epocali che non possiamo sottovalutare.
E se la Storia è costruita anche da tali eventi, conseguenza di forze sociali ed economiche che superano le stesse intenzioni dei governanti, a maggior ragione il potere dei popoli – incanalato anche attraverso la mediazione dei Sindaci come interlocutori ufficiali tra lo Stato e i propri cittadini – possono, chissà, aiutare a realizzare l'utopia.

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