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Chomsky: lo scudo spaziale è un'arma di attacco

Rep. dem. Congo: multinazionali sotto accusa

31.7.2009 - Culture in Movimento

mercoledì 22 luglio 2009

Multinazionali e aziende minerarie alimentano le violenze che da anni attraversano le regioni orientali della Repubblica democratica del Congo, causando la morte di civili innocenti: è l’accusa, corredata di informazioni e dati dettagliati, contenuta nel rapporto diffuso dall’organizzazione non governativa (ong) inglese Global Witness, secondo la quale tra le aziende in questione figurano imprese europee e asiatiche tra le più importanti del settore.

Nel rapporto, dal titolo “Di fronte a un fucile, cosa si può fare?”, Global Witness spiega come le aziende in questione si facciano rifornire da mediatori locali che a loro volta finanziano gruppi armati che controllano ampie porzioni di territorio nell’est del paese.

Sulla base di indagini condotte sul terreno e presso i vertici delle società minerarie, l’ong ha potuto appurare che “nonostante siano avversari sul campo di battaglia, gruppi ribelli come le Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr) e l’esercito nazionale congolese cooperano regolarmente spartendosi i territori e i bottini grazie alle loro attività di commercio illegale”.

Secondo gli autori dell’inchiesta, “nonostante i recenti sviluppi politici, in particolare il riavvicinamento tra i governi di Kinshasa e Kigali, la violenza perpetuata nei confronti dei civili non accenna diminuire nel Kivu, dove tutti belligeranti ricorrono sistematicamente e pratiche di lavoro forzato e riduzione in schiavitù ai danni degli abitanti delle zone minerarie”.

Global Witness aggiunge che “il fatto che i governanti locali non esigano che le aziende operanti sul posto presentino regolarmente i conti delle loro atttività, che il Rwanda e il Burundi non controllino i trasporti alle loro frontiere e che i diplomatici non si occupino direttamente di accordi e operazioni minerarie, sono tutti elementi che favoriscono il perpetuarsi di un conflitto che negli ultimi 12 anni ha già causato la morte di migliaia, se non milioni di persone”.

Per le aziende in questione, tra le quali figurano sussidiarie locali della britannica Amalgamated Metal Corporation (Amc) e la tailandese Thaisarco, veri ‘giganti’ del commercio di oro, stagno, coltan e cassiterite, Global Witness chiede l’applicazione delle norme Onu e delle sanzioni invocate in diverse risoluzioni del Consiglio di sicurezza per chiunque sostenga, attraverso il commercio illegale di risorse minerarie, i gruppi armati congolesi.

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