Chomsky: lo scudo spaziale è un'arma di attacco
Scudo spaziale: Sarkozy propone summit Osce nel 2009
14.11.2008 - Giampiero de Andreis - www.ilvelino.it

Roma, 14 nov (Velino) - Un vertice dei paesi dell’ Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) da celebrare a metà del 2009 per trovare un’intesa sulla reciproca minaccia missilistica tra Stati Uniti e Russia.
Lo ha proposto il presidente francese Nicolas Sarkozy, in veste di presidente di turno dell’Unione europea, a margine del summit Ue-Russia in corso a Nizza.
In un colloquio con l’omologo russo Dmitrij Medvedev, seguito da una conferenza stampa, Sarkozy si è detto “molto preoccupato” dell’eventualità che, in risposta allo schieramento dello scudo spaziale da parte statunitense, Mosca schieri missili Iskender nell’enclave di Kaliningrad, all’interno dei confini dell’Unione europea e a un passo dalle frontiere polacche.
“Nessuna installazione di missili dovrebbe essere schierata fino a quando non avremo discusso le nuove condizioni geopolitiche della sicurezza europea”, ha detto Sarkozy.
Al quale Medvedev ha risposto invitando tutti (quindi gli Stati Uniti) a evitare il ricorso a “misure unilaterali”. Il presidente russo ha rilanciato la sua proposta di una “opzione zero” secondo la quale i russi rinuncerebbero al dispiegamento degli Iskender a Kaliningrad in cambio della rinuncia americana a costruire lo scudo nell’Europa dell’est.
Il destino della questione dipenderà con ogni probabilità dalle scelte che opererà Barack Obama dal prossimo 20 gennaio, anche riguardo l’eventuale conferma di Robert Gates alla Difesa. Il capo del Pentagono, infatti, ieri è tornato sull’argomento definendo “una provocazione” l’ipotesi di missili russi in Europa e “non credibile” l’opzione zero offerta da Medvedev.
Sicuramente favorevole a un summit sulla sicurezza è il governo italiano, che si pone sempre più come naturale mediatore tra le due potenze.
Dopo aver mostrato comprensione per le preoccupazioni russe nei giorni scorsi, ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato sull’argomento ricordando come “Ue e Usa siano i pilastri del sistema atlantico”, mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini ha auspicato un rapido incontro tra Obama e Medvedev.
Durante il summit di oggi, in ogni caso, c’è stato qualche segnale di riavvicinamento tra Ue e Russia dopo la crisi georgiana: il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso ha infatti annunciato la ripresa dei negoziati sul partenariato strategico.
Rimane tuttavia la rigida posizione di Mosca sul riconoscimento di Abkhazia e Ossezia del Sud (definito da Medvedev “irrevocabile”) e la minaccia russa di uscire dal Trattato sulle armi convenzionali (Cfe) qualora Georgia e Ucraina entrassero nella Nato.
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=695224
Lo ha proposto il presidente francese Nicolas Sarkozy, in veste di presidente di turno dell’Unione europea, a margine del summit Ue-Russia in corso a Nizza.
In un colloquio con l’omologo russo Dmitrij Medvedev, seguito da una conferenza stampa, Sarkozy si è detto “molto preoccupato” dell’eventualità che, in risposta allo schieramento dello scudo spaziale da parte statunitense, Mosca schieri missili Iskender nell’enclave di Kaliningrad, all’interno dei confini dell’Unione europea e a un passo dalle frontiere polacche.
“Nessuna installazione di missili dovrebbe essere schierata fino a quando non avremo discusso le nuove condizioni geopolitiche della sicurezza europea”, ha detto Sarkozy.
Al quale Medvedev ha risposto invitando tutti (quindi gli Stati Uniti) a evitare il ricorso a “misure unilaterali”. Il presidente russo ha rilanciato la sua proposta di una “opzione zero” secondo la quale i russi rinuncerebbero al dispiegamento degli Iskender a Kaliningrad in cambio della rinuncia americana a costruire lo scudo nell’Europa dell’est.
Il destino della questione dipenderà con ogni probabilità dalle scelte che opererà Barack Obama dal prossimo 20 gennaio, anche riguardo l’eventuale conferma di Robert Gates alla Difesa. Il capo del Pentagono, infatti, ieri è tornato sull’argomento definendo “una provocazione” l’ipotesi di missili russi in Europa e “non credibile” l’opzione zero offerta da Medvedev.
Sicuramente favorevole a un summit sulla sicurezza è il governo italiano, che si pone sempre più come naturale mediatore tra le due potenze.
Dopo aver mostrato comprensione per le preoccupazioni russe nei giorni scorsi, ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato sull’argomento ricordando come “Ue e Usa siano i pilastri del sistema atlantico”, mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini ha auspicato un rapido incontro tra Obama e Medvedev.
Durante il summit di oggi, in ogni caso, c’è stato qualche segnale di riavvicinamento tra Ue e Russia dopo la crisi georgiana: il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso ha infatti annunciato la ripresa dei negoziati sul partenariato strategico.
Rimane tuttavia la rigida posizione di Mosca sul riconoscimento di Abkhazia e Ossezia del Sud (definito da Medvedev “irrevocabile”) e la minaccia russa di uscire dal Trattato sulle armi convenzionali (Cfe) qualora Georgia e Ucraina entrassero nella Nato.
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