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Afghanistan, la strage infinita

11.11.2008 - peace reporter
Almeno 620 civili uccisi quest'anno dalla Nato.

La sposa e lo sposo sono feriti ma vivi. Lei ha perso la madre, i due fratelli minori, tre cuginetti e uno zio. Lui ha perso il padre, la madre e una sorella minore. Nel villaggio di Wech Bakhta, 80 chilometri a nord di Kandahar, si cercano ancora i cadaveri tra le macerie della casa rasa al suolo lunedì sera dalle bombe sganciate da un caccia Usa, mentre decine di persone si trovavano lì riunite per il banchetto matrimoniale. I primi bilanci parlavano di 37 cadaveri, di cui 23 bambini e 10 donne. Ma ieri sera l'onorevole Shakiba Hashemi, parlamentare di Kandahar, ha dichiarato alla stampa iraniana che i civili uccisi a Wech Bakhta sono 95.

La reazione dei comandi Usa. Ieri un portavoce militare statunitense ha dichiarato: "Ci scusiamo per l'incidente ed esprimiamo le nostre condoglianze". Oggi è stata diffusa la 'versione ufficiale', secondo la quale i civili colpiti erano stati usati come scudi umani dai guerriglieri talebani che si erano appostati sul tetto della casa colpita: "Sappiamo che i civili hanno provato a fuggire, ma gli insorti li hanno costretti a rimanere".

Secondo Abdul Jalil, zio della sposa e padrone della casa distrutta, un gruppo di talebani in fuga dalle truppe Nato si era rifugiato nella sua vigna e subito dopo sono arrivati i jet e le bombe.

E ieri sera è successo ancora. I caccia Usa sono entrati in azioni dopo un'imboscata dei talebani a un convoglio della Nato nella provincia nord-occidentale di Badghis, nell'area di competenza del Comando Regionale italiano di Herat. Le autorità locali hanno riferito che nel raid sono rimasti uccisi una quindicina di guerriglieri e almeno sette civili. Ma secondo Qari Dawlat, membro del Consiglio Provinciale, le vittime civili sarebbero almeno 30.
A metà settembre, la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama) aveva calcolato almeno 577 civili uccisi quest'anno dalle forze occidentali. A questi vanno aggiunti i 18 civili uccisi lo scorso 16 ottobre nella provincia di Helmand e gli almeno 44 civili (forse 125) morti nei bombardamenti a Kandahar e Badghis.

http://it.peacereporter.net/articolo/12658/La+strage+infinita

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