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Migranti: luci, ombre e nubi

15.10.2008 - Enzo Mangini - CARTA

Un cittadino ghanese picchiato da due bianchi su un autobus in provicina di Parma. L'Acnur premia le navi che hanno salvato migranti in difficoltà nel Mediterraneo. L'Ue si prepara a ratificare il patto sull'immigrazione voluto dal presidente francese Sarkozy.

Un cittadino ghanese ha denunciato alla polizia di Parma di essere stato picchiato da due bianchi, forse stranieri, su un autobus della linea numero 6. Il giovane ghanese, riferisce RaiNews24, stava andando al lavoro, in una fabbrica di Sala Baganza, a una quindicina di chilometri dalla città emiliana. Il pestaggio sarebbe scattato perché il giovane si era rifiutato di cedere il posto ai due bianchi.

Dall’altra parte dell’Italia e della coscienza civile, a Palermo, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati [Acnur] ha consegnato un premio ai capitani di tre pescherecci che nei mesi scorsi hanno salvato in mare migranti in difficoltà.

Si chiamano «Ariete», «Ofelia» e «Monastir» i tre pescherecci premiati dall’Acnur.

Il primo, comandato da Gaspare Marrone, il 27 novembre 2007 ha salvato 54 migranti, tra cui una bimba di pochi mesi e nove donne, che andavano alla deriva a 30 miglia da Lampedusa su un gommone che imbarcava acqua.

Il Monastir, guidato da Nicola Asaro, ha invece salvato 14 persone a 187 miglia da Lampedusa il 18 luglio del 2007. Nicola Asaro aveva già salvato nel febbraio 2003 altri 50 migranti.

E anche l’equipaggio dell’Ofelia, la terza nave premiata, ha effettuato nel 2007 due salvataggi in mare. Il primo è avvenuto il 24 agosto, quando l’Ofelia ha recuperato un migrante mauritano, unico superstite di un naufragio, che da dodici ore era in balia di un mare forza cinque. Un mese più tardi, il 24 settembre 2007, l’Ofelia ha recuperato dal mare 47 persone.

Sono storie a lieto fine di un mare, il Mediterraneo, sempre più costellato di tragedie. Il bollettino mensile redatto da Fortress Europe segnala per il mese di settembre del 2008 un bilancio di almeno 191 morti sulle rotte dell’emigrazione e sulle frontiere dell’Ue.

Nel canale di Sicilia ci sono stati 54 morti, di cui 35 in un unico naufragio davanti alle coste di Malta. In Sudan almeno 21 esuli eritrei ed etiopi sono annegati mentre cercavano di superare un fiume, per poi raggiungere la capitale Khartoum e poi proseguire verosimilmente verso la Libia e l’Italia.

In Egitto, invece, le guardie di frontiera hanno sparato contro un gruppo di migranti che cercava di entrare in Israele: due sono stati uccisi. In Grecia, quattro migranti sono morti mentre cercavano di attraversare i campi minati di Evros, al confine con la Turchia.

Altre vittime sono state registrate in Mauritania, in Spagna e sulla rotta tra Egitto e Grecia, dove le autorità egiziane, il 24 settembre, hanno denunciato la scomparsa di una motonave con a bordo almeno 83 persone.

Lo stillicidio di vittime nel fossato della Fortezza Europa ha varcato l’Atlantico. Il 10 settembre, a Falmouth Harbour, ad Antigua, nei Caraibi, è stata avvistata una barca di dodici metri che andava alla deriva. A bordo c’erano i cadaveri di otto persone e un passaporto del Mali: era un caicco che aveva perso la rotta per le Canarie ed era stato spinto dalle correnti oceaniche fino ai Caraibi.

Difficile che lo abbiano saputo i rappresentanti dei governi dell’Unione europea che si vedranno domani a Bruxelles per firmare il Patto sull’immigrazione voluto dal presidente francese Sarkozy, come un modo per «anticipare» le norme previste nella contesta direttiva «Ritorno», che dovrebbe entrare in vigore non prima di due anni.

Tra le previsioni del patto, c’è ovviamente l’aumento della sorveglianza alle «frontiere» con nuovi fondi per Frontex nonché accordi con i paesi della sponda sud più disposti a fare il «lavoro sporco» del controllo.

Le divergenze tra i paesi dell’Ue rimangono ancora forti su questo tema, ma la pressione della crisi finanziaria e un costante martellamento politico di alcuni governi [Francia e Italia, ma anche Spagna e Regno unito] sta facendo maturare un accordo che lascia presagire nuove burrasche sulle rotte dei migranti.

Fonte: CARTA
http://www.carta.org/campagne/dal+mondo/15370


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