Svět bez válek a násilí

Prohlížíte si archiv stránek Nenásilí.cz, které se již neudržují.

Na činnost hnutí Nenásilí navazuje mezinárodní humanistická organizace Svět bez válek a násilí.
Aktuální zprávy najdete na: www.svetbezvalek.cz.

Chomsky: lo scudo spaziale è un'arma di attacco

Le „Banche armate“ al Forum Umanista Europeo

26.9.2008
La campagna “Banche Armate” partecipa a Milano al Forum Umanista Europeo rappresentata dal leader umanista di Settimo torinese Ivan Marchetti. La campagna si inserisce nel programma di questo terzo Forum Europeo nell´Area tematica Pace e Disarmo.

Presentazione tavolo di lavoro “Banche Armate”

- Cosa sono
- La campagna
- La proposta del tavolo
- Documenti allegati
- Riferimenti

Cosa sono
Le “banche armate” sono tutte quelle banche che offrono il loro status di istituti bancari alle industrie belliche che, a queste, chiedono prestiti, anticipazioni sul pagamento, appoggio nell’esportazione, conti correnti e ogni operazione bancaria disponibile.

Le banche rendendosi disponibili ad operare per l’industria bellica si trasformano, automaticamente, in “banche armate, con introiti importanti, anche per mezzo dei compensi di intermediazione tra acquirente e produttore di armamenti.

In Italia ogni anno l’ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri dirama i dati di queste operazioni, rendendo possibile avere un informazione trasparente su tutte le operazioni di chi produce, vende, acquista ed appoggia il commercio internazionale di armamenti.

La campagna
La campagna punta ad informare, denunciare e rendere pubblica questa realtà sconosciuta, per mezzo di iniziative varie sul territorio italiano, cercando di coinvolgere, non solo le associazioni, ma anche il singolo cittadino nel prendere una posizione anche locale nei confronti dei direttori della propria possibile filiale bancaria.

Per quanto concerne gli umanisti, l’adesione alla campagna è avvenuta nel settembre 2005 nella città di Torino prima, ed in quella di Settimo torinese poi, per mezzo di attività di denuncia diretta di fronte agli Istituti compromessi (San Paolo, Bnl e Unicredit), della produzione del documentario “Banche armate, un orrore nel silenzio”, di una petizione on line e del contatto di alcuni europarlamentari nel tentativo di istituzionalizzare la campagna stessa.

La proposta
La proposta che vorremmo sottoporre ai componenti del tavolo si sviluppa essenzialmente nell’azione sul territorio italiano, e nell’ azione ed allargamento sul territorio europeo.

In Italia, grazie al grande lavoro che, dal 2000, il coordinamento della campagna banche armate sta portando avanti tramite la raccolta e l’elaborazione dei dati, il supporto degli umanisti si palesa in azioni di denuncia ed informazione alla cittadinanza, nei modi che abbiamo visto. Per queste ragioni crediamo corretto appoggiare con questo tipo di metodologia chi, da anni, promuove e sviluppa la campagna stessa. Da questo punto di vista l’idea potrebbe essere quella di concertare azioni unitarie spalmate nel tempo, ed eventi nazionali di denuncia da tenersi due volte all’anno con tutte le organizzazioni e persone interessate attivamente al tema.

Nel caso europeo il discorso appare differente, in quanto l’azione necessità di un inevitabile maggior impegno, non solo, per quanto riguarda operatività sul territorio, ma anche, e soprattutto, per il recupero e l’elaborazione dei dati, in un contesto di ricerca e collaborazione istituzionale, dato che, come abbiamo visto nel caso italiano, i dati sono ufficiali e diramati dall’Ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con scadenza annuale.

Va verificata, quindi, la legislazione dei diversi Paesi dell’Unione in fatto di informazioni sul coinvolgimento degli Istituti bancari del territorio nazionale.

In ultima analisi proponiamo la possibilità di applicare, in tema di democrazia reale, una serie di raccolta firme (8000) per la proposta di legge Regionale su iniziativa popolare (almeno per quanto concerne la legislazione italiana, per le altre vedremo direttamente al tavolo la fattibilità della proposta), concernente l’obbligo di informazione delle dirigenze delle banche armate a tutti i propri clienti attuali e futuri, sul modo in cui, i loro soldi, vengono investiti nell’appoggio internazionale al mercato degli armamenti. Proposta, questa, assolutamente embrionale, da porre in essere con le organizzazioni partecipanti a questo tavolo.

Chiaramente le idee di azione proposte in questo documento sono soltanto esempi che potranno, all’interno del tavolo di lavoro, cambiate, migliorate, fermo restando l’assoluta disponibilità nell’accettare nuove soluzioni in uno spirito di lavoro di gruppo.

Documenti allegati
- Ultimi due rapporti 2007 e 2008 della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano sugli Istituti bancari compromessi nell’appoggio al commercio internazionale degli armamenti.
- Il caso Unicredit
- Rassegna stampa
- Documentario “Banche armate, un orrore nel silenzio”

Riferimenti:
Ivan Marchetti
3401738032
umanistisettimo@yahoo.it


http://www.humanistforum.eu/en/areas/show/28


http://www.banchearmate.it/home.htm

« indietro

Campagne