Chomsky: lo scudo spaziale è un'arma di attacco
Ritirate ultime testate nucleari USA dalla Gran Bretagna

Gli Stati Uniti hanno ritirato le loro ultime armi nucleari dalla Gran Bretagna, secondo quanto afferma il sito della Federation of American Scientists (Fas), un gruppo che monitora l'arsenale nucleare americano e che la settimana scorsa aveva rivelato un rapporto del Pentagono sulla scarsa sicurezza delle basi americane in Europa. Il ritiro non e' stato annunciato ufficialmente, ma secondo l'analista del Fas Hans Kristensen e' stato confermato da diverse fonti. Le ultime bombe nucleari americane presenti in Gran Bretagna, oltre un centinaio, sono state rimosse dalla base aerea di Lakenheath, dove si trovavano dal 1954. Il ritiro e' avvenuto dopo quello delle armi nucleari dalla Grecia nel 2001 e dalla base aerea di Ramstein in Germania nel 2005. Cio' significa, sottolinea Kristensen, che attualmente in Europa vi sono armi nucleari soltanto nelle basi aeree americane di Aviano, in Italia, e Incirlik, in Turchia, oltre ad altre quattro basi nazionali europee in Belgio, Germania, Olanda e Italia (Ghedi). Si stima che al momento vi siano 150-240 bombe nucleari americane B61 rimaste in Europa, i due terzi dei quali si trovano sul fianco meridionale dell'Alleanza atlantica. Una tabella mostra che ad Aviano e' stimata una presenza di 50 bombe e a Ghedi di 20-40.
Fonte: Il Tempo - giugno 2008
http://www.disarmo.org/rete/a/26552.html
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E in Italia ce le teniamo?
Gli Stati Uniti hanno rimosso in gran segreto tutti gli ordigni nucleari dalla Gran Bretagna mettendo fine ad una presenza durata oltre mezzo secolo, rivela oggi l'organizzazione Federation of American Scientists (FAS), un gruppo di scienziati con ottimi collegamenti col Pentagono. Gli ordigni si trovavano in Gran Bretagna dal settembre 1954. Il presidente Bill Clinton nel 2000 aveva autorizzato il collocamento di 110 bombe nucleari nella base RAF di Lakenheath (circa 100 km a nord-est di Londra) come parte di un arsenale nucleare Usa in Europa allora di 480 ordigni. Il Pentagono ha avviato da tempo un processo di compattamento degli arsenali nucleari in Europa. Nel 2001 le bombe erano state trasferite dalla Grecia, nel 2001 erano state rimosse dalla base aerea tedesca di Ramstein e adesso la rimozione e' avvenuta anche in Gran Bretagna. Secondo il FAS l'ordine di rimozione delle bombe da Ramstein, firmato dal presidente George W. Bush nel maggio 2004, poteva anche contenere un riferimento ad una analoga mossa da attuare in futuro in Gran Bretagna. Questa iniziativa del Pentagono, se confermata, lascia gli Stati Uniti con bombe nucleari in sei basi in Europa. Si tratta di due basi americane (Aviano in Italia, Incirlik in Turchia) e di quattro basi nazionali (Ghedi Torre in Italia, Kleine Brogel in Belgio, Buchel in Germania e Volkel in Olanda), sostiene la FAS. La stima e' di un quantitativo di bombe nucleari tra 150 e 240 con la presenza (per la parte italiana) di 50 ordigni ad Aviano e tra i 20 e i 40 a Ghedi Torre (vicino a Brescia). Da notare che le bombe atomiche tenute nelle quattro basi nazionali sono in realtà ancora sotto il controllo americano: una unità speciale militare Usa custodisce infatti le 'chiavi' dell'accesso agli ordigni, sottolinea i l FAS. L'associazione degli scienziati americani si chiede perchè l'amministrazione Bush abbia deciso di tenere segreta questa iniziativa. ''La spiegazione potrebbe essere semplicemente che nucleare equivale sempre a segreto - afferma Hans Kristensen in un articolo dedicato oggi alla vicenda - oppure che si volesse prevenire un dibattito pubblico sul futuro delle altre armi nucleari o che l'amministrazione Bush non gradisce il controllo degli armamenti''. Il ministro della difesa americano Robert Gates, interrogato oggi dai giornalisti su questa notizia, si e' rifiutato di fare commenti. Era stata proprio la FAS a rendere pubblico, la scorsa settimana, il contenuto di una inchiesta interna fatta dall'Air Force Usa che manifestava preoccupazione sulla sicurezza degli arsenali nucleari in Europa, in particolare per quanto riguarda i meccanismi di sicurezza in alcune delle quattro basi nazionali. Nel documento venivano suggerite una serie di iniziative per rafforzare la protezio ne e si alludeva anche alla possibilità di trasferire gli ordigni nucleari da almeno una di queste basi nazionali considerate a rischio.
(di Cristiano Del Riccio - ANSA – Washington , giugno 2008)
http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_8034243544/numero90/article_062084431386565327210553372448_6782002623_0.jsp
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