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Chomsky: lo scudo spaziale è un'arma di attacco

“Via le Bombe”: Venerdì 4 luglio, alle ore 11.30, Conferenza stampa sull’azione legale contro gli USA

1.7.2008

L’8 luglio, la Cassazione discuterà se la presenza di atomiche in Italia sia o meno ammissibile.
Venerdì 4 luglio, alle ore 11.30, presso l’ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo, in via IV Novembre 149 – Roma, si svolgerà una Conferenza stampa per illustrare motivazioni e portata dell’azione legale in corso contro il governo USA in cui si chiede la rimozione delle atomiche depositate nella base di Aviano. Saranno presenti i promotori della causa ed i loro legali. Parteciperà l’on. Luisa Morgantini, vicepresidente del EuroParlamento.

La notizia è di pochi giorni fa, diffusa dall’infaticabile Hans Kristensen1: la maggior parte dei siti di stoccaggio delle armi atomiche che gli Stati Uniti detengono in Europa non rispettano gli standard di sicurezza del Dipartimento della Difesa.
Varie ispezioni, svoltesi tra il 2007 ed il 2008, lo hanno dimostrato. Secondo indiscrezioni una delle basi “a rischio” sarebbe Ghedi-Torre ed è per questo che le 40
testate atomiche dovrebbero essere spostate ad Aviano, giudicata evidentemente una base più sicura.
Si tratta di una ulteriore conferma di quello che cinque cittadini italiani ed il Comitato Via le bombe, sostenuti dall'associazione internazionale di avvocati contro le
armi nucleari IALANA, hanno esposto nella causa civile contro il Ministero della Difesa degli Stati Uniti per chiedere la rimozione delle bombe atomiche dalla base di Aviano (22 dicembre 2005).
Le armi nucleari sono intrinsecamente pericolose e costituiscono un rischio per le popolazioni che abitano nei pressi delle basi che le ospitano.
Ancora più fresca è la notizia, terribile, che Israele, potenza nucleare3, starebbe preparando un attacco preventivo contro l'Iran.
È con questo stato d’animo che ci stiamo preparando al prossimo 8 luglio, giorno in cui, a Roma, nel chiuso della camera di consiglio, la sezione civile della Corte
di Cassazione deciderà se un giudice italiano, Alberto Rossi del tribunale di Pordenone, potrà o meno pronunciarsi sulla nostra richiesta.
I precedenti non sono a nostro favore (ultimo il caso Calipari, nel quale la Cassazione ha stabilito che il marine che lo ha ucciso non può essere processato in Italia)
ma è anche vero che la questione sollevata è del tutto nuova.
Dopo la decisione della Corte di Giustizia Internazionale (guarda caso dell'8 luglio 1996), che aveva stabilito l'illiceità dell'uso e della minaccia dell'uso delle armi nucleari, per la prima volta gli Stati Uniti si sono costituiti in giudizio per difendersi da una domanda di rimozione delle bombe nucleari presenti in un territorio di
un'altra nazione.
Lo spessore di questa causa, nella quale si discute di un futuro possibile "crime against humanity", non è infatti paragonabile con alcuno dei processi del passato recente.
L'Italia è uno stato non nucleare aderente al Trattato di non proliferazione e gli Stati Uniti non potevano consegnare armi atomiche all’esercito italiano, né questi poteva accettarle, né potevano essere depositate nel nostro territorio.
Se l’8 luglio del 2008, così come l'8 luglio del 1996, saranno due date qualsiasi o saranno invece tappe importanti verso il disarmo nucleare non dipende solo dal
contenuto delle sentenze, ma dalla nostra determinazione a non voler mai più rivedere gli orrori di Hiroshima e Nagasaki, e a non sobbarcarcene la responsabilità.
Quella stessa determinazione dei cittadini vicentini, e del popolo della pace che li ha sostenuti, riconosciuta dal Tribunale Amministrativo del Veneto che, lo scorso
18 giugno, ha bloccato i lavori per la costruzione di una nuova base militare a Vicenza con una storica sentenza.
Invitiamo tutti a non chiudere gli occhi di fronte al pericolo nucleare, a non considerarlo un fenomeno del passato, ma al contrario, indipendentemente dalle posizioni politiche di ciascuno, chiedere a gran voce, in tutto il mondo, che queste terribili armi siano immediatamente messe al bando e smantellate.

Per il Comitato “Via le Bombe”:
Michele Negro, cell. 338/4475550
Giuseppe Rizzardo, cell. 333/9027079

Tutti documenti della causa, le notizie, gli appuntamenti sono disponibili sul sito
www.vialebombe.org


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