Svět bez válek a násilí

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Chomsky: lo scudo spaziale è un'arma di attacco

Dichiarazione di Giorgio Schultze e Jan Tamàs di EUROPE FOR PEACE - Parlamento Europeo - Seduta plenaria del 12 giugno 2008

12.6.2008
La questione ambientale ed in particolare i “cambiamenti climatici”, rappresentano per l’Europa un impegno “imperativo”, senza possibilità di rinvio. Non sono più accettabili i ritardi con cui si stanno applicando gli accordi di Kyoto. In Italia, ad esempio, le emissioni “climalteranti” sono aumentate di oltre il 15% e sarà difficile ridurre entro il 2010 un gap di oltre 21% rispetto al 1990) senza sanzioni e contromisure.I cambiamenti ambientali impongono un cambiamento profondo del sistema energetico, puntando sulle rinnovabili e l’efficienza energetica, con la profonda consapevolezza che non saranno certo le centrali nucleari a risolvere tale problema, incidendo solo per un 10% sul bilancio energetico.I cambiamenti ambientali impongono un cambiamento dei rapporti con il resto del mondo, a cominciare da “relazioni di pace” (e non di aggressione e guerra) con le regioni limitrofe del Nord Africa e Medio Oriente, da una cultura di rispetto e solidarietà con i milioni di persone colpite da desertificazione, alluvioni, processi di erosione del suolo, carestie, guerre.E come potremo conciliare queste enormi sfide con la folle scelta di destinare gran parte delle risorse della nazioni europee ad una nuova, folle corsa agli armamenti?Come possiamo accettare, che sul territorio europeo con denaro dei cittadini europei, si consenta l’installazione dello “scudo di difesa americano”, con il radar in Repubblica Ceca, missili intercettori in Polonia, l’ampliamento delle basi esistenti in Italia? E' inaccettabile che oltre 100 miliardi di $ siano destinati per il riarmo, quando a livello mondiale si sono destinati 5,8 miliardi per combattere la fame nel mondo. Tutto ciò è in netto contrasto con il Trattato di non proliferazione nucleare.Io vivo a Milano, Jan Tamàs a Praga e con altre centinaia di persone in oltre 20 città nel mondo stiamo facendo un sciopero della fame per poter fermare questa corsa agli armamenti che non solo, sta riavviando la guerra fredda tra USA- Europa contro Russia e Cina, ma sta sottraendo risorse indispensabili per dare risposte concrete alle tante necessità urgenti delle popolazioni del mondo: cibo, salute, educazioni, qualità della vita, difesa dell’ambiente e delle risorse finite.In conclusione: se Europa e il Parlamento Europeo che ne è la più diretta espressione non rispetterà il protocollo di Kyoto, non rispetterà il Trattato di non-proliferazione nucleare, non rispetterà la Carta dei Diritti Umani, non sarà quel riferimento e quel modello a cui tanti aspirano e si assumerà la grave responsabilità di fronte al Mondo e alla Storia di aver non compiuto quel passo necessario ed urgente per dare una direzione differente agli eventi dell’umanità. La petizione internazionale su www.nonviolenza.net ha già superato le 115.000 firme. Per adesioni e informazioni: adesioninoscudo@gmail.comIniziative di denuncia e protesta sono in corso ad Amsterdam, Atene, Barcellona, Berlino, Bologna, Budapest, České Budějovice, Copenhagen, Colonia, Dusseldorf, Firenze, Londra, Malaga, Madrid, Milano, Parigi, Tolosa, Trieste, Torino,Vienna, Zurigo, negli Stati Uniti, in Australia, in Messico, Cile e Argentina. 
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