Oggi gli attivisti consegneranno una lettera all’ambasciata ceca a Londra in appoggio allo sciopero della fame a Praga, come parte delle proteste contro il progetto americano di installare una base radar nel loro paese.  
Jan Tamas e Jan Bednar non mangiano da una settimana. Chiedono che il governo ascolti la stragrande maggioranza della popolazione ceca, contraria ad un piano che porrà il paese in prima linea nelle future guerre degli Stati Uniti.

Questo fine settimana nel Regno Unito la loro azione è stata sostenuta da due vivaci dimostrazioni alle basi degli Stati Uniti di Menwith Hill (nello Yorkshire settentrionale) e Lakenheath (nel Suffolk). Lakenheath ospita 110 testate nucleari degli Stati Uniti ed è ritenuta la base di riserva dei missili intercettori, se le trattative con la Polonia dovessero fallire. I partecipanti alla dimostrazione erano il doppio rispetto alle ultime proteste, segno di un maggiore interessamento pubblico.

I sondaggi mostrano una forte opposizione all’installazione di basi per la difesa missilistica in Europa. L’opposizione in Repubblica Ceca arriva al 70% e nel Regno Unito la maggioranza della popolazione ritiene che il sistema ci renderà meno sicuri. La situazione del Parlamento ceco è delicata, visto che la coalizione governativa ha esattamente la metà dei seggi. I partiti di opposizione sono contrari al radar e la stragrande maggioranza dei cittadini vuole un referendum sulla questione. 
 
Secondo Kate Hudson, a capo del CND, "I piani di difesa missilistica degli Stati Uniti stanno già destabilizzando l’Europa e suscitando una risposta russa che rischia di innescare una nuova guerra fredda. Appoggiamo il coraggio dei due cechi in sciopero della fame, che considerano questa vicenda una questione di sovranità nazionale e non vogliono truppe straniere nel loro paese. Non vogliono finire invischiati in una nuova guerra fredda che non hanno scelto. Speriamo che il governo ceco decida di ascoltare la grande maggioranza del suo popolo e rifiuti di ospitare la base radar degli Stati Uniti. In Repubblica Ceca la situazione è sul filo del rasoio: i trattati per introdurre il radar verranno discussi in Parlamento tra poche settimane e visto che esso è diviso a metà sulla questione, speriamo che l’opinione pubblica europea si faccia sentire forte e chiara. Ogni sondaggio fatto in un paese europeo mostra che la maggioranza è contraria a questo piano. Sollecitiamo i nostri sostenitori a scrivere all’ambasciata ceca esprimendo una chiara opposizione ad un sistema che finirà per facilitare la guerra.”

Ben Soffa 
Ufficio stampa Campaign for Nuclear Disarmament (CND)