Chomsky: lo scudo spaziale è un'arma di attacco
Trieste: Dino Mancarella resiste.

"Il 13 maggio a mezzanotte, Dino Mancarella, ha iniziato lo sciopero
della fame per protesta contro i piani di estendere il sistema di
difesa missilistica USA e in solidarietà con Jan Tamas e Jan Bednar,
attivisti del movimento ceco contro la base radar USA.
Da allora, nonostante la debolezza causata dal digiuno e la necessità
di continuare a lavorare, ha mantenuto un’attività quotidiana di
denuncia cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e i media sul
rischio di questa folle ripresa della corsa agli armamenti.
Dal 14 maggio quasi ogni giorno in una piazza centrale della città di
Trieste, è stato allestito un gazebo nel quale si sono raccolte le
firme per per la proposta di legge di iniziativa popolare contro le
basi e le servitù militari, organizzato conferenze stampa, assemblee
e riunioni, inoltre ha partecipato ad ogni conferenza nella quale si
potesse parlare della campagna.
Nonostante questo la stampa ha oscurato ogni iniziativa. Poche righe
su un giornale, un’intervista in una radio e su una tv online, per
questo al sesto giorno dall’inizio dello sciopero è stato spostato il
presidio davanti alla sede della Rai, attivisti armati di pentole e
mestoli si sono riuniti per denunciare il silenzio assordante dei
media, grazie a questa iniziativa si è ottenuta una citazione sul TG
cittadino di un’altra TV.
Sono passati ormai nove giorni, oltre a Trieste a Milano, Roma e
Torino e in altre città europee altri si sono aggiunti o dati il
cambio facendo lo sciopero della fame, ma Dino Mancarella resiste."
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